BANCHE CENTRALI… POCHE IDEE MA CONFUSE
Già nel terzo trimestre del 2021 ed anche a marzo dell’anno in corso, avevamo il sospetto che le Banche Centrali potessero essere un ostacolo e non la risoluzione dei problemi legati all’aumento dell’inflazione ed alla diminuzione della crescita.
Ora ci domandiamo se, con l’inasprimento su scala globale delle politiche monetarie, ad eccezione di Cina e Giappone, i Governi verranno in aiuto con nuove politiche fiscali per impedire una recessione. A nostro avviso l’Unione Europea è maggiormente a rischio: dipendente per materie prime dalla Russia, con margini fiscali al lumicino e frammentata politicamente risulta essere l’animale più debole del branco!
DOVE SIAMO? L’ESEMPIO DELL’INDICE AMERICANO S&P500
Tutte le discese dell’S&P500 e le loro durate
Da inizio anno al 16/06/2022 registriamo un -23,27%. Come si evince dallo studio la media è stata ben più elevata. Potremmo subire ulteriori discese? Approfondiamo i punti da focalizzare in questa fase.
- Continuiamo a pensare che lo scenario recessivo sia probabile e che la tensione sui prezzi potrà, di fronte al calo della domanda, trovare un tetto ma che dovremo convivere ancora del tempo con prezzi elevati se persisterà il conflitto ucraino/russo oltre al problema dell’inefficienza delle catene di approvvigionamento.
- Le Banche Centrali, prese alla sprovvista dalla spirale inflattiva, proseguiranno ad inasprire le loro politiche monetarie.
- Quali Governi potranno varare nuovi stimoli fiscali per proteggere aziende e consumatori? In Unione Europea non vediamo molti spazi ma maggiori scontri innescati dal futuro “scudo anti spread”. Una domanda su tutte: la BCE acquisterà senza problemi in modo massiccio titoli di stato italiano al posto di quelli dei paesi virtuosi per abbassare il livello dello spread?
- Il conflitto in Ucraina sta diventando un duello fra America e Cina: quest’ultima vara la terza tecnologica portaerei e, assieme all’India, compensano le mancate vendite di petrolio all’occidente.
- Evoluzione dell’epidemia di Covid, ogni Paese reagisce in modo diverso: ad esempio la Cina che, con gli attuali lockdown nelle città portuali, blocca il mondo.
- Andamento del mercato del lavoro (in special modo negli Stati Uniti) e la propensione al consumo.
COSA FARE?
Paul Samuelson premio nobel per l’economica ci ha lasciato un concetto fondamentale quando indossiamo il cappello di investitori:
“Investire è come guardare la pittura asciugarsi o l’erba crescere…se vuoi provare emozioni forti prendi 800$ e vai a Las Vegas”.
I primi nemici del nostro portafoglio siamo noi stessi. Investire non è un gioco contro il rischio ma una disciplina e, grazie ad essa, le discese passate si sono trasformate in opportunità.
La nostra regola principale è la diversificazione per tipologia di strumento e per stile di gestione. Tramite lo studio delle variabili macroeconomiche siamo fiduciosi di costruire degli scenari attendibili per indirizzare gli investimenti in traiettorie costruttive, come nelle crisi passate.
Come abbiamo già scritto all’inizio dell’anno, proseguiamo a prediligere portafogli di qualità trovando valore e difesa anche in strumenti di private equity ed in club deal.
DOWNLOAD: Pensieri indipendenti – Secondo trimestre 2022
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